>Massime Cassazione: deposito del 6 giugno Credit:

Cassazione civile sentenza n.18175/2022 depositata in data 6.06.2022
"L'integrazione dell'accertamento mediante l'emissione di ulteriori atti impositivi, ai sensi dell'art. 43, comma 3, del d.P.R. n. 600 del 1973, è ammessa solo ove gli elementi posti a fondamento degli stessi siano nuovi, ipotesi che non ricorre in presenza di diversa, o più approfondita, valutazione del "materiale probatorio" già acquisito dall'ufficio, dovendosi ritenere che con l'emissione dell'avviso di rettifica l'amministrazione consumi il proprio potere di accertamento in relazione agli elementi posti a propria disposizione."

Cassazione civile sentenza n.18171/2022 depositata in data 6.06.2022
"Il presupposto applicativo del Cosap è costituito quindi dall'uso particolare del bene di proprietà pubblica ed è irrilevante la mancanza di una formale concessione quando vi sia un'occupazione di fatto del suolo pubblico."

Cassazione civile sentenza n.18169/2022 depositata in data 6.06.2022
"Il contratto di subappalto è nullo per violazione della norma imperativa del divieto della stipulazione di esso in assenza di autorizzazione della PA appaltante, ai sensi dell'art. 21 della legge 646 del 1982 (modificata dalle leggi n. 726 del 1982 e n. 936 del 1982), contenente la normativa penale antimafia in materia di appalti pubblici, vigente ratione temporis, secondo cui era vietato all'appaltatore di opere appaltate dalla p.a. di concedere in subappalto o a cottimo, in tutto o in parte, le opere stesse senza l'autorizzazione dell'amministrazione committente, per cui il subappalto stipulato in violazione di tale norma imperativa è nullo ai sensi dell'art. 1418 cod. civ., perché in contrasto con una norma imperativa, tanto da costituire nel contempo grave inadempimento dell'appaltatore, che legittima la stazione appaltante a chiedere la risoluzione del contratto."

Cassazione civile sentenza n.18167/2022 depositata in data 6.06.2022
"Nei casi di occupazione acquisitiva e usurpativa, alla P.A. non è consentito negare al privato il risarcimento del danno preteso dal proprietario, invocando il mancato formale trasferimento nel proprio patrimonio del bene illegittimamente occupato, sul presupposto che il menzionato istituto sia stato ritenuto contrario ai principi costituzionali e della Cedu e, tuttavia, mantenendo il predetto bene nella propria disponibilità per destinarlo in modo definitivo e irreversibile ad un fine pubblico. Ed infatti, l’Amministrazione non può imputare al privato danneggiato il mancato esperimento del rimedio restitutorio in forma specifica, che l’ordinamento interno ed internazionale gli accorda a tutela della proprietà, al fine di essere esonerata dall’obbligazione di risarcimento del danno per equivalente per la perdita della proprietà cui il privato implicitamente rinuncia proponendo la domanda di risarcimento per equivalente, in quanto la scelta dei rimedi a tutela della proprietà è pur sempre riservata al privato danneggiato."

Cassazione civile sentenza n.18166/2022 depositata in data 6.06.2022
"La garanzia del termine dilatorio di cui all'art. 12, comma 7, della l. n. 212 del 2000, quale espressione dei principi, di derivazione costituzionale, di collaborazione e buona fede tra amministrazione e contribuente, si applica anche agli accessi cd. istantanei, ossia quelli volti alla sola acquisizione della documentazione posta a fondamento dell'accertamento, sicché, anche in detta ipotesi, è illegittimo, ove non ricorrano specifiche ragioni di urgenza, l'atto impositivo emesso ante tempus."

Cassazione civile sentenza n.18165/2022 depositata in data 6.06.2022
"La mancata acquisizione del fascicolo d'ufficio di primo grado, ai sensi dell'art. 347 c.p.c., non determina di per sé un vizio del procedimento o la nullità della sentenza di secondo
grado, potendo, al più, integrare il vizio di difetto di motivazione per omessa consultazione di un documento che in tale fascicolo era presente, purché venga dimostrato, anche avvalendosi della facoltà di farsi rilasciare dal cancelliere copia degli atti presenti nei fascicoli delle controparti ai sensi dell'art. 76, disp. att., c.p.c., che il giudice d'appello non abbia tratto aliunde la conoscenza del contenuto di tale documento."

Cassazione civile sentenza n.18156/2022 depositata in data 6.06.2022
"Nel giudizio di cassazione, è inammissibile l'intervento di terzi non partecipanti al pregresso grado di merito (Cass. 8882/2005; Cass. 10813/2011), mancando una espressa previsione normativa, indispensabile nella disciplina di una fase processuale autonoma, e riferendosi l'art. 105 cod. proc. civ. esclusivamente al giudizio di cognizione di primo grado."

Cassazione civile sentenza n.18154/2022 depositata in data 6.06.2022
"Non risulta necessario integrare il contraddittorio nei confronti del litisconsorte pretermesso laddove il ricorso non sia in grado di incidere (come si vedrà) negativamente sulla posizione processuale della parte litisconsorte pretermessa, posto che il rispetto del principio della ragionevole durata del processo impone di definire con immediatezza il procedimento, ancorché senza la preventiva integrazione del contraddittorio nei confronti dei litisconsorti necessari cui il ricorso non risulti notificato, ove si tratti di un’attività processuale del tutto ininfluente sull'esito
del giudizio."

Cassazione civile sentenza n.18140/2022 depositata in data 6.06.2022
"Rispetto alle ferie il dirigente il quale, al momento della cessazione del rapporto di lavoro, non ne abbia fruito, ha diritto a un'indennità sostitutiva, a meno che il datore di lavoro dimostri di averlo messo nelle condizioni di esercitare il diritto in questione prima di tale cessazione, mediante un'adeguata informazione nonché, se del caso, invitandolo formalmente a farlo."

"Il potere del dirigente pubblico di organizzare autonomamente il godimento delle proprie ferie, pur se accompagnato da obblighi previsti dalla contrattazione collettiva di comunicazione al datore di lavoro della pianificazione delle attività e dei riposi, non comporta la perdita del diritto, alla cessazione del rapporto, all’indennità sostitutiva delle ferie se il datore di lavoro non dimostra di avere, in esercizio dei propri doveri di vigilanza ed indirizzo sul punto, formalmente invitato il lavoratore a fruire delle ferie e di avere assicurato altresì che l’organizzazione del lavoro e le esigenze del servizio cui il dirigente era preposto non fossero tali da impedire il loro godimento."

Gennaro Esposito

Gennaro Esposito, avvocato, è editor per DirittoItaliano.com dal 2015. Si occupa di diritto commerciale, contenzioso societario, locazioni. E' possibile contattarlo all'indirizzo email

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