>Inidoneità del materiale istruttorio raccolto a seguito di illegittimo sopralluogo domiciliare

Inidoneità del materiale istruttorio raccolto a seguito di illegittimo sopralluogo domiciliare - Nullità avviso di accertamento.

Non può essere posta alla base di un avviso di accertamento, la documentazione reperita dai verificatori in un “ammezzato” se l’Ufficio non fornisca la prova della proprietà in capo al ricorrente.


La Corte di Cassazione, con Ordinanza n 6801/2022 del 02.03.2022 ha precisato che: “L’autorizzazione del procuratore della Repubblica di cui al DPR 632/1972, art 52, è stata prevista dal legislatore come opportuno filtro preventivo all’azione accertativa in materia fiscale in tutte le fattispecie coinvolgenti il “domicilio” del contribuente, posto che il domicilio è per disposizione costituzionale, comunque inviolabile salvo che “nei casi e modi stabiliti dalla legge secondo le garanzie prescritte per la tutela della libertà personale (art 14 Costituzione). L’autorizzazione in questione, dunque, non costituisce un mero adempimento formale perché suppone l’accertamento della sussistenza, nel caso singolo, degli specifici presupposti richiesti, per ciascuna fattispecie, dalla afferente norma regolatrice al punto che il provvedimento, in quanto indefettibile presupposto di validità dell’acquisizione probatoria conseguita con l’accesso, può essere impugnato dal contribuente innanzi al giudice tributario insieme con la contestazione della legittimità della pretesa tributaria avanzata dall’ufficio competente in forza dell’acquisizione probatoria."

In quanto così funzionalmente caratterizzata, l’autorizzazione in tema di accessi, ispezioni e verifiche da parte degli uffici finanziari dello Stato (o della Guardia di Finanza) legittima solo lo specifico accesso autorizzato, essendo la norma di stretta interpretazione e dovendosi, invero, limitare al massimo l’indubbio vulnus al principi costituzionale di inviolabilità del domicilio comunque derivante dalla previsione dell’accesso.

Spetta all’Ufficio fornire la prova della proprietà in capo al ricorrente dell’unità immobiliare all’interno della quale viene ritrovata la documentazione posta alla base dell’avviso di accertamento, qualora tale “vano ammezzato” non è espressamente inserito nell’elenco degli immobili oggetto di richiesta di autorizzazione all’accesso.

Pertanto, è assolutamente inidoneo il materiale istruttorio acquisito attraverso un illegittimo sopralluogo domiciliare.

Danisa Duri

Avvocato del foro di Gela, esperta in diritto tributario e societario. Collabora dal 2020 con la rivista DirittoItaliano.com. E' possibile contattarlo all'indirizzo email

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