Commissione Tributaria Provinciale di....

Il sig._______________ nato a ___________ il ______________, residente in ____________________, via _______________, CF: , elettiv. domicil. in __________, via ____________, presso lo studio dell’avv. ___________ (cf: _______________), che lo rappresenta e difende per procura in calce al presente atto, e che dichiara di volere ricevere le comunicazioni ai seguenti indirizzi: Fax: __________; Mail: __________@pec.____________.it,
propone:

Ricorso

avverso la cartella di pagamento n._____________notificata il __.01.2012 dalla Equitalia spa Agente per la Riscossione per la Provincia di_____; e contestuale istanza di sospensione ex art.47 Dlgs n.546/92
NEI CONFRONTI

dell’Agenzia delle Entrate – Ufficio di __________, in persona del rappresentante legale “pro – tempore”, con sede in ______, via ______________ e della Equitalia spa, in persona del rappresentante legale pro-tempore, con sede in __________, via ______________.


PREMESSO CHE

In data __.01.2012 la Equitalia spa Agente per la Riscossione della Provincia di ___________, ha notificato al ricorrente cartella di pagamento n. __________ (doc.1) dell’Agenzia delle Entrate di ___________, recante l’iscrizione a ruolo della complessiva somma di €.__________ per omesso/carente versamento IRPEF, IRAP, oltre sanzioni e interessi, relativamente alla dichiarazione Modello Unico 2008 per il periodo d’imposta 2007, oltre somme aggiuntive a titolo di sanzioni ed interessi, somme richieste a seguito di controllo automatizzato della dichiarazione ai sensi dell’art.36bis DPR 600/1973.
In relazione al suddetto atto impugnato il ricorrente, come sopra rappresentato assistito e difeso, deduce l’infondatezza e l’illegittimità per i seguenti motivi:

1) Tardività della notifica della cartella di pagamento. Decadenza dell’Amministrazione Finanziaria dal diritto al recupero dell’imposta.
Quale che sia il fondamento sostanziale della presunta obbligazione tributaria iscritta a ruolo, con il presente ricorso si eccepisce la illegittimità della riscossione della stessa per tardività della notifica della cartella di pagamento e conseguente decadenza dell’amministrazione finanziaria dal diritto al recupero delle somme dovute.
Al riguardo va infatti rilevato che “in tema di accertamenti e controlli delle dichiarazioni tributarie ai sensi del DPR n. 600 del 1973, art. 36 bis, la legittimità della pretesa erariale è subordinata, alla luce dell’intervento legislativo realizzato con il D.L n.106 del 2005, art.1, commi 5bis e 5 ter, (conv. con modificazioni con L. n.156/2005), alla notificazione della cartella di pagamento al contribuente entro un termine di decadenza, dovendo l’ordinamento garantire l’interesse del medesimo alla conoscenza, in termini certi, della pretesa tributaria derivante dalla liquidazione delle dichiarazioni (Cass. Civ. n.16826 del 21.07.2006).
L’art.1 co° 5 bis del D.L. n.106 del 2005 introdotto in sede di conversione con Legge n.156 del 2005 ha invero stabilito, con disposizione che si applica anche al caso di specie, che “al fine di garantire l’interesse del contribuente alla conoscenza, in termini certi, della pretesa tributaria derivante dalla liquidazione delle dichiarazioni e di assicurare l’interesse pubblico alla riscossione dei crediti tributari, la notifica delle cartelle di pagamento è effettuata, a pena di decadenza: … a) entro il 31 dicembre del terzo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione, con riferimento alle dichiarazioni presentate a decorrere dal 1° gennaio 2004.
Al successivo comma 5 ter (anch'esso aggiunto dalla legge di conversione) sono state adottate misure che il legislatore definisce conseguenti a quanto disposto al precedente comma 5 bis e funzionali a conseguire l'uniformità del sistema di riscossione mediante ruolo delle imposte sui redditi e dell'imposta sul valore aggiunto.
Siffatte misure, per la parte di esse che più direttamente interessa il presente giudizio, consistono nella modifica dell'art. 25, comma 1 del D.P.R. n. 602 del 1973, che impone al concessionario di notificare al contribuente la cartella di pagamento, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre del terzo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione, per le somme che risultano dovute a seguito dell'attività di liquidazione prevista dal D.P.R. n. 600 del 1973, art. 36 bis;
Disposizioni che si applicano al caso in esame giusto il regime transitorio previsto dalla L. 156 del 2005, e dalle quali consegue la decadenza dell’amministrazione finanziaria dal potere di riscossione dell’imposta.
Poiché infatti la pretesa tributaria azionata con la cartella di pagamento si riferisce alla dichiarazione presentata nel 2008 per il periodo d’imposta 2007, la notifica della cartella di pagamento avrebbe dovuto essere effettuata, alla luce dei dati normativi richiamati, entro e non oltre il 31 dicembre 2011, in luogo di quella eseguita il __ gennaio 2012.
Entro tale termine andavano notificati al ricorrente, a pena di decadenza, la esternazione della pretesa impositiva ed il conseguente compimento del procedimento di riscossione al fine di non lasciare indefinitamente il ricorrente esposto alla pretesa del fisco e menomato, per la distanza temporale tra fatto e contestazione, nel diritto alla difesa.
Da ciò discende inevitabilmente la tardività della notifica, causa per l’appunto della decadenza che con il presente ricorso si intende eccepire e la l’illegittimità degli atti oggetto di impugnazione del presente giudizio.
Va infine eccepita la mancata o irrituale notifica della comunicazione n.____________ che l’Agenzia sostiene di aver inviato in data _____________ di cui l’atto impugnato non reca neanche la data in cui sarebbe stata ricevuta dal ricorrente.
La cartella va pertanto annullata con riguardo ai crediti suddetti.
Richiesta di sospensione ex art.47 Dlgs n.546/92.
Alla luce dei motivi di impugnativa sin qui richiamati si ritiene che possano e debbano sussistere le condizioni per sospendere l’efficacia esecutiva della cartella n. ________________ onde evitare l’esposizione del ricorrente a procedure esecutive che potrebbero arrecargli grave pregiudizio, stante anche la notevole entità della cartella impugnata.

CONCLUSIONI

Pertanto: Piaccia all’On.le Commissione Tributaria Provinciale, contrariis reiectis, in accoglimento del superiore ricorso e per i motivi esposti:
-in via preliminare sospendere l’esecuzione dell’atto impugnato ai sensi dell’art. 47 del d. lgs. 546/92, sussistendone i presupposti di legge;
- nel merito dichiarare l’illegittimità della cartella di pagamento n. _________________, per mancata o irregolare notifica della comunicazione di irregolarità, nonché per tardività della notifica e decadenza dell’amministrazione finanziaria dal diritto a recuperare le presunte somme dovute ai sensi della normativa introdotta dalla L. 156/2005;
- conseguentemente per quanto sopra annullare e/o revocare l’iscrizione a ruolo recata dalla opposta cartella esattoriale, ordinando altresì la cancellazione del ruolo;
Con vittoria di spese, compensi ed onorari di giudizio.
Il sottoscritto procuratore, ai sensi dell´art. 14 del D.P.R. 30.05.2002 n. 115 e successive modifiche dichiara che il valore del presente procedimento è pari a €. _________________
Salvo ogni altro diritto.
Si producono i seguenti documenti:
1) copia cartella di pagamento n. _________________
Luogo, Data avv. ____________
ISTANZA DI DISCUSSIONE IN PUBBLICA UDIENZA
Si chiede, ai sensi e per gli effetti dell'art. 33, comma 1 - D. Lgs. 31 dicembre 1992 n. 546, che il ricorso di cui trattasi venga discusso in pubblica udienza.




Il sottoscritto PRIMO, nato a ____________ il __________, residente in ________, via ________n.______, C.F. ___________ informato ai sensi dell’art.4, comma 3, del d.lgs. n. 28/2010 della possibilità di ricorrere al procedimento di mediazione ivi previsto e dei benefici fiscali di cui agli artt. 17 e 20 del medesimo decreto, come da atto allegato, delega a rappresentarlo e difenderlo, unitamente e disgiuntamente, in ogni stato e grado, anche esecutivo del presente procedimento, con ogni più ampio potere di legge - ivi compresa la facoltà di agire e resistere in riconvenzionale, di chiamare terzi in causa, di rinunciare ed accettare rinunce agli atti ed all’azione, di nominare sostituti, di transigere e conciliare, di incassare e quietanzare anche in relazione alle somme che saranno versate in sede esecutiva, di sottoscrivere qualsiasi atto giudiziale e stragiudiziale utile all'adempimento del mandato conferito - l’Avv. _____________ nel cui studio in _______, via _________, elegge domicilio. Ai sensi e per gli effetti della L. 675/96, come sostituita dal T.U. 196/03, dichiaro di avere ricevuta apposita informativa e presto il consenso al trattamento dei dati, compresi quelli sensibili, direttamente o anche tramite terzi per ottemperare agli obblighi previsti dalla legge e al mandato conferito.

 

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