Corte d'Appello di....
SEZIONE LAVORO RICORSO IN APPELLO

PER: sig. ___________________ nato a __________ il __________________, C.F. ________________, residente in _____________n.___, __________________ (__) rappresentato e difeso dagli Avv.ti ___________________ C.F. ________________ PEC: ____@___ e ___________________ C.F. ________________ PEC: ____@___ giusta delega a margine del presente atto, ed elettivamente domiciliato in __________ , ___________ n.___, presso lo studio dell’Avv. _______________; appellante

CONTRO: Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro I.N.A.I.L. in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall’Avv. ________________ ed elettivamente domiciliato in ___________, Via _____________ __________ n.____; appellato

Avverso

la sentenza n.____/__ del Tribunale Civile di _________, Sezione Lavoro, Giudice dott.ssa _________________, emessa in data _______________ ed in pari data depositata in cancelleria, a definizione del procedimento recante R.G. n.____/___ tra le parti sopra indicate.


PREMESSO CHE

1. Il sig. ___________________, in data __________, al termine della pausa pranzo, mentre si recava sul luogo di lavoro, presso la Società Alfa a, con sede in __________, alla guida del proprio ciclomotore, veniva investito da un autoveicolo che, in prossimità dell’incrocio sito tra Via_________ e Via ____________, non rispettando la precedenza e, non rilevando la presenza dell’odierno appellante, andava violentemente a collidere con il motociclo dallo stesso condotto. Questi, a seguito del sinistro de quo, subiva gravi lesioni e veniva trasportato presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale ______________ di __________, ove, ricoverato nel reparto di chirurgia generale con prognosi riservata, gli venivano diagnosticati: “politrauma (trauma facio cervicale e del collo; frattura esposta del polso destro; ferite lacero-contuse del labbro inferiore e del mento)”. Nello stesso giorno del ricovero il sig. ___________________ veniva sottoposto ad intervento chirurgico di riduzione di frattura, con applicazione di mezzo di sintesi metallica; in data _____________ l’istante veniva dimesso dal nosocomio. Successivamente, in data 18.12.2001 l’appellante veniva ricoverato presso l’Ospedale “__________” in __________, ove il giorno successivo veniva sottoposto ad intervento chirurgico di “ricostruzione artroscopica del crociato anteriore” con dimissioni il ____________.

2.Detto infortunio sul lavoro veniva denunciato all’INAIL nei modi e nei termini di legge; il sig. ___________________ si veniva sottoposto via, via alle visite di controllo presso l’istituto appellato seguendo le terapie prescritte dai diversi sanitari.

3. L’INAIL, con nota del _______________, comunicava al ricorrente il prospetto di liquidazione, indennità e rimborso spese, ove gli veniva riconosciuta l’indennità per inabilità temporanea assoluta, relativa al periodo intercorrente tra il ___________ed il ____________, con l’accertamento di una menomazione dell’integrità psico-fisica nella misura del 14%.

4. Con racc. a/r del ________________ il sig. ___________________ proponeva opposizione avverso il predetto provvedimento dell’INAIL, ai sensi dell’art. 104 D.P.R. n. 1124/65 e successive modifiche, allegando certificazione medica.

5. In data ______________, l’istante veniva sottoposto a visita collegiale presso l’Istituto appellato che, con provvedimento del ___________, confermava la pregressa valutazione del grado di lesione dell’integrità psico-fisica.

6. Gli esiti invalidanti residuati a seguito dell’infortunio de quo venivano analiticamente indicati e valutati nella relazione peritale redatta dal Dott. Flavio, allegata al fascicolo di primo grado, ove si concludeva per una valutazione dei postumi permanenti nella misura del 35%.

7. Con ricorso ritualmente notificato in data _____________, il sig. ___________________ conveniva in giudizio, dinanzi al Tribunale Civile di _______ – Sezione Lavoro, l’INAIL per ivi sentire accogliere le seguenti conclusioni: “Voglia il Giudice adito, ogni contraria istanza disattesa, accertare e dichiarare che a seguito dell’infortunio sul lavoro occorso al sig. ___________________ , in data 18.07.2001 (…) è derivata al ricorrente una menomazione dell’integrità psico-fisica nella misura del 35% della totale, o in quella maggiore o minore che sarà ritenuta di giustizia e, comunque non inferiore al 14% della totale già accertata dall’Istituto resistente, con conseguente diritto del ricorrente al risarcimento del danno di cui al D.lgs n. 38/2000 e successive modificazioni ed integrazioni nella misura suddetta o in quella che sarà ritenuta equa e di giustizia, per l’effetto condannare l’INAIL, in persona del Presidente in carica pro-tempore, a corrispondere al ricorrente il relativo indennizzo in rendita di cui al D. lgs. n. 38/2000, successive modificazioni ed integrazioni nella corrispondente misura di legge e con decorrenza di legge (…)”.

8. In data ____________ si costituiva in giudizio l’INAIL chiedendo il rigetto del ricorso proposto dal sig. ___________________ sostenendo: “il grado d’inabilità riconosciuto per l’infortunio occorsogli nella misura del 14% appare e quo e coerente con la natura dei postumi obiettivamente apprezzati”.

9. All’udienza del 03.05.05 il Giudice dott.ssa ______________ nominava CTU il dott. ______________ il quale nella successiva udienza del __________ prestava giuramento assumendo l’incarico conferitogli.

10. Infine, all’udienza del ______________, a seguito di discussione il Giudice depositava la sentenza n. _______ dando lettura del dispositivo.

11. Con il provvedimento impugnato, il Giudice, in parziale accoglimento del ricorso spiegato dal sig. ___________________ così statuiva: “1) dichiara che l’infermita di cui è portatore il ricorrente comporta una riduzione della capacità lavorativa del 20%; 2) Dichiara il diritto del ricorrente alla rendita corrispondente all’inabilità del 20%; 3) Condanna il convenuto a costituire in favore di ___________________ la rendita corrispondente all’inabilità del 20% in misura e con decorrenza di legge, oltre accessori ex art. 429 c.p.c. come in motivazione, sui ratei mensili; 4) Condanna il convenuto a rifondere alla parte ricorrente le spese di lite liquidate in complessivi € _______ da distrarsi in favore del procuratore antistatario; 5) Pone a definitivo carico del convenuto le spese di c.t.u., come liquidate con separato decreto”.

Detta sentenza è del tutto nulla e comunque ingiusta ed immotivata, e va riformata per i seguenti


MOTIVI

Non può in alcun modo esser condivisa la motivazione addotta dal Giudice di primo grado nell’emettere la sentenza appellata. Appaiono in modo del tutto manifesto i vizi presenti nell’iter logico seguito dal Giudice, nell’emanare la decisione che con il presente atto viene ad impugnarsi.

CONTRADDITTORIETA’ED INCOMPLETEZZA DELLA CTU POSTA ALLA BASE DELLA SENTENZA IMPUGNATA
Nella motivazione della sentenza appellata si legge: “Ricorrono, infatti, gli estremi per il riconoscimento della reclamata rendita nella misura del 20%. Il consulente nominato ha riscontrato un’inabilità permanente conseguente all’infortunio, quantificando il grado d’inabilità in misura pari al 20%. Le conclusioni cui il c.t.u. è pervenuto, contenute nella relazione, possono senz’altro essere condivise e fatte proprie dal giudicante, perchè adeguatamente motivate ed esenti da contraddizioni. Pertanto, il ricorso deve essere accolto, con condanna del convenuto alla costituzione in favore della ricorrente della rendita da infortunio pari al 20%, in misura di legge”.
Invero, nella CTU del dott. _______________ emergono vistose lacune e palesi incongruenze, tali da inficiare la fondatezza della sentenza impugnata che sul medesimo elaborato peritale viene a fondarsi.
Sulla scorta di quanto appurato dal consulente tecnico di parte dott. Flavio : “I 20 punti di invalidità riconosciuti dal consulente del tribunale sottostimano ampiamente il danno riportato dal ___________________(...)”. Infatti, con riferimento all’elaborato del dott. ______________ occorre contestare:
- l’assenza della valutazione delle lesioni coronoidee del II e III elemento dell’arcata superiore destra; lesioni che, invece, risultano costantemente menzionate nella copiosa e doviziosa documentazione medica allegata già nel fascicolo di primo grado. Si ha una pura e semplice menzione di dette lesioni a pag. 8 della CTU ove si legge: “Modesti gli esiti cicatriziali delle ferite del volto del trauma contusivo dentale”. Tuttavia dette lesioni non vengono computate dal dott. _______________ nel giungere alla quantificazione nella misura del 20% del danno all’integrità psicofisica del sig. ___________________;
- l’omessa considerazione neurologica riguardo le lesioni subite dall’odierno appellante nonostante il verificarsi, in occasione dell’infortunio, di un trauma cranico documentato, di strutture vascolonervose del collo documentate. Circostanza questa ancor più rilevante se si considera che il dott._______________ in qualità di specialista in Neurologia per conto dell’INAIL visitava l’odierno appellante presso la sede INAIL di _____, Via __________ n.___. Di tale visita medica si allega la relativa relazione da cui, peraltro, non è dato desumere la data, in quanto non apposta dallo stesso medico. In detta relazione del dott. _________ si legge: ”Lieve trauma cranico – facciale con ferita del labbro, mento e regione sopracigliare. Riferita frattura, avvenuta di seguito al trauma, di un dente arcata mandibolare superiore”.
Orbene, il CTU ha omesso di dichiarare detta causa di incompatibilità, avendo lo stesso concorso a determinare la valutazione del danno da invalidità permanente operata dall’INAIL nella misura del 14%, e trovandosi poi a dover giudicare, quale incaricato del Tribunale, la congruità dello stessa quantificazione del 14% contestata dal sig. ___________________ con il ricorso giurisdizionale.
D’altro canto, lungi dal voler automaticamente far discendere da tale contegno la nullità e/o comunque l’invalidità della relazione peritale del dott. ______________, non può non sottolinearsi come la CTU risulti fortemente condizionata dall’attività precedentemente svolta dal predetto medico quale Specialista in Neurologia per l’INAIL. Tant’è che di danno neurologico e di valutazioni su tale danno non si ha la benché minima traccia nella consulenza posta alla base della sentenza impugnata concordemente con le valutazioni già svolte dallo stesso dott. _________quale Medico INAIL specialista in Neurologia.
Tale motivo che avrebbe dovuto comportare l’astensione del CTU, è giunto a conoscenza della parte odierna appellante solamente dopo la scadenza del termine per proporre l’istanza di ricusazione prevista dall’art. 192 c.p.c.. Pertanto, in questa sede, detta circostanza viene prospettata al Giudice di Appello al fine di una valutazione, a norma dell’art. 196 c.p.c., dell’esistenza di gravi ragioni tali da giustificare un provvedimento di sostituzione del CTU (sul punto Cass. Sez. Lav. N. 2125 del 26.03.1985).
- la mancata valutazione della frattura dell’apofisi traversa settima cervicale; lesione questa che financo l’INAIL valutava, seppur quantificandola nella misura riduttiva del 2%, come si evince dalla “RELAZIONE DI VISITA MEDICA PER ACCERTAMENTO MENOMAZIONE INTEGRITA’ PSICOFISICA IN OPPOSIZIONE” del 02.04.03, versata agli atti di causa.
Invero, trattasi di lesione cui la Tabella Cimaglia Rossi riconduce residui di invalidità permanente sino al 5%.
- la mera menzione degli esiti cicatriziali del volto (labbro e mento) e del polso che devono quantunque esser valutate interessando parti del corpo esposte e visibili. Orbene, partendo dalla definizione di danno biologico quale “lesione dell’integrità psicofisica, suscettibile di accertamento medico legale della persona”, non si vede sulla base di quale iter logico il CTU abbia potuto definire “modesti gli esiti cicatriziali delle ferite del volto e del trauma contusivo dentale”. Trattasi, invero, di ferita passante del labbro e di frattura coronale di due denti centrali superiori, utili oltre che alla masticazione, alla fonazione ed alla estetica del sorriso.
Alla luce di quanto sin qui dedotto, emerge con tutta evidenza come la CTU posta alla base della sentenza impugnata presenti diversi e gravi aspetti di inadeguatezza nonché una palese carenza di rigore nell’esaminare e valutare le diverse componenti del danno biologico patito dall’odierno appellante. Di guisa che, richiamando la perizia del dott. Flavio allegata sin dal primo grado di giudizio, questa difesa chiede volersi procedere alla nomina di un nuovo CTU nella fase di appello, al fine di accertare la menomazione dell’integrità psicofisica effettivamente patita dal sig. ___________________, quantificazione che il consulente dell’appellante individua nella misura del 35%.

* * * * * * * * * *


Tutto ciò premesso e ritenuto l’istante, come innanzi rappresentato, difeso e domiciliato, riportandosi a tutti gli argomenti, tesi ed istanze contenuti negli scritti difensivi del giudizio di primo grado, che si intendono qui per ripetuti e trascritti rassegna le seguenti

CONCLUSIONI

Voglia l'Ecc.ma Corte d’Appello di __________ – Sezione Lavoro e Previdenza, in accoglimento del presente ricorso, così provvedere:

a) in riforma parziale della sentenza impugnata, accogliere la domanda introduttiva e per l’effetto accertare e dichiarare che a seguito dell’infortunio sul lavoro occorso al sig. ___________________ , in data 18.07.2001 è derivata al ricorrente una menomazione dell’integrità psicofisica nella misura del 35% della totale, con conseguente diritto del ricorrente al risarcimento biologico di cui al D. Lgs n. 38/2000 e successive modificazioni ed integrazioni nella misura suddetta o in quella che sarà ritenuta equa e di giustizia;

b) condannare l’INAIL, in persona del Presidente in carica pro tempore, a corrispondere al ricorrente il relativo indennizzo in rendita di cui al D. Lgs n. 38/2000, successive modificazioni ed integrazioni nella corrispondente misura di legge e con decorrenza di legge, oltre alle ulteriori prestazioni di legge e agli interessi legali con decorrenza di legge, oltre alle spese mediche sostenute dal ricorrente a causa dell’infortunio di cui è causa;

c) condannare l’INAIL, in persona del Presidente in carica pro tempore, al pagamento delle spese, diritti ed onorari del presente giudizio.
A tal fine il ricorrente


CHIEDE

che l’On.le Corte d’Appello voglia:

- fissare con decreto l’udienza di discussione della causa, invitando le parti a comparire personalmente ed il resistente a costituirsi nei modi e nei termini di legge con l’avvertenza che in mancanza si procederà in sua contumacia;

- disporre la rinnovazione della CTU medico – legale sulla persona del sig. ___________________ , per i motivi tutti sopra descritti;

- ordinare all’INAIL di esibire e depositare tutta la documentazione relativa alla parte ricorrente.

Unitamente al presente ricorso in appello, all'atto dell'iscrizione a ruolo sarà depositato il fascicolo di parte di primo grado e copia autentica della sentenza impugnata.
Si chiede, ai sensi dell’art. 347, ultimo co. C.p.c. ordinarsi al Cancelliere la trasmissione del fascicolo d’Ufficio di primo grado.
Si allegano e si offrono in comunicazione, mediante deposito in Cancelleria:
1. copia sentenza di I° grado;
2. copia CTU dott. ____________________;
3. fascicolo di parte relativo al giudizio di I° grado, vistato con documenti;
4. relazione medico – legale del dott. Flavio datata ______________;
5. copia relazione medica del dott. _________________ in qualità di medico INAIL;
6. diario medico generale dal 31.08.2001 al 09.04.2002 INAIL;
7. RELAZIONE VISITA MEDICA PER ACCERTAMENTO MENOMAZIONE INTEGRITA’ PSICOFISICA IN OPPOSIZIONE del 02.04.2003 - INAIL
Luogo, data
(Avv. _________________) (Avv. _____________)

Il sottoscritto procuratore, ai sensi dell´art. 14 del D.P.R. 30.05.2002 n. 115 e successive modifiche dichiara che il valore del presente procedimento ai fini del contributo unificato è pari a €._________,00.




 

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